Il vigile Celletti ai giorni d’oggi! a.d. 2006

La sperimentazione dei procedimenti disciplinari ritorsivi sul vigile che non ha omesso di procedere

Siamo nella Roma attuale, la città è ormai una metropoli che conserva nel suo grande cuore i resti di una civiltà millenaria.
Le esigenze sono cambiate per tutti, il progresso ha reso necessarie alcune “precauzioni” ad esempio “il patentino” per i giovani ciclomotoristi dai quali viene pretesa insugheratagiustamente la conoscenza della legalità ed il rispetto dell’ambiente.
Proprio la tutela dell’ambiente sta a cuore agli amministratori della città che più di ogni altra deve mantenersi eterna, che adottano così diverse precauzioni grazie anche a normative statali.
La Polizia Municipale, seppur sempre numericamente deficitaria, conta oltre 6000 appartenenti. Ha una centrale operativa con grandi schermi con i quali possono tenere “d’occhio” vari punti della città, radio automontate e portatili per essere sempre tutti prontamente collegati, Comandi informatizzati, scuola di formazione, specializzazioni tra le più diverse e spray al peperoncino…
Per l’ambiente si istituisce la Zona a Traffico Limitato, la linea verde e l’anello ferroviario oltre le targhe alterne e le domeniche ecologiche. Si riconoscono dei parchi e delle riserve che, sembra strano, pur trovandosi a pochissimo dal centro storico della città, conservano specie protette sia animali che vegetali. In queste riserve naturali protette con legge unica dello Stato, le scuole fanno le loro escursioni raggiungendole, se non sempre a piedi, usando per qualche fermata il mezzo pubblico.
Tra le attività ormai rodate delle Polizie Municipali c’è la tutela dell’ambiente anche se non se ne fa grande pubblicità infatti, pur esplicando le stesse attività, il N.O.A. dei Carabinieri è senz’altro più conosciuto.
In una di queste zone ambientalmente protette si svolge la nostra storia. Un cittadino con grande senso civico oltre che con un occhio attento all’ambiente segnala alla polizia cittadina che, nel cuore di una bellissima vallata ove è vietato persino cogliere i fiori, si stanno perpetrando abusi edilizi.
I vigili si danno da fare: battono il posto segnalato sia per via terra che per via aerea (elicottero) e, tra le fronde di alberi ultracentenari, si affaccia una grande spianata di terra che copre sino a metà il tronco degli alberi e tutta la flora presente per parecchi metri quadri nella vallata, appaiono chiaramente grandi tettoie.
Il sospetto che il riferimento sia stato centrato è grande ma servono ulteriori indagini,  vanno sul posto, constatata de visu le realizzazioni, le indagini fervono: è un territorio esteso compreso in una proprietà che già dalla targa apposta fuori, rende l’idea che si sta mettendo i piedi sul tappeto chiodato del fachiro ma il vigile Celletti non è cambiato, la legge è uguale per tutti, se non ottempera ai controlli e non procede, qualora questi diano esito positivo, ne risponderà di prima persona davanti al magistrato ove il cittadino- segnalante avrebbe ragione di rivolgersi e poi, perchè se al pover’uomo che costruisce un tugurio per necessità viene giustamente applicata la legge riferendo al magistrato ciò non si debba fare o procastinare quando tocca personaggi o strutture in vista?
Il vigile Celletti ricorda ancora il 20 gennaio 2000 quando il Papa, durante il giubileo della Polizia

giovanni paolo Municipale disse “…Grazie a voi, gli abitanti dei centri urbani e del territorio circostante vengono aiutati a rispettare le leggi che presiedono ad una convivenza serena ed armoniosa;…l’ambiente ed i beni pubblici e privati vengono salvaguardati e la stessa salute dei cittadini trova nella vostra costante azione di prevenzione una significativa difesa….” e continuava “Sono qualità non facili per le quali è importante poter contare sull’aiuto di Dio… che in modo speciale interpella voi a rispettare ed a far rispettare la legge degli uomini quando non in contrasto con quella di Dio;”  e pensando all’ambiente e alla richiesta che gli viene volta anche dall’Onnipotente sul far rispettare le leggi mette i piedi sugli aculei dove altri prima di lui, benchè protetti da qualche stella su..lle spalle, non hanno avuto la voglia o il coraggio di agire dimenticando fin’anche dell’imposizione della legge terrena che ravvisa ciò come un’omissione.
Con coscienza e riguardo per le persone procede a bloccare lo scempio, fotografa ed assicura la prova dell’accaduto. Gli ricordano con garbo che in quel luogo si fa del bene e che ciò li esime da qualche formalità per cose, che in fondo non sono gravi delitti. Ma Celletti rammenta a se stesso e a loro che l’omissione è contraria alla legge degli uomini ma anche alla legge di Dio dietro il quale l’interlocutore si schiera.
IlVigileNe sono tutti convinti: Celletti tira un sospiro di sollievo!

Passa qualche ora, il collega del Celletti, più timoroso che temerario trema: non dovevamo andare piagnucola, è giusto ma non dovevamo andare… Le stelle che sono state a guardare, benchè informate si tirano indietro qualcuna anzi, dimenticandosi della pregressa omissione tenta un attacco, c’è fervore nei “piani alti” del Comando: qualcuno chiama il Celletti: “devo occuparmi della cosa, il capo vuole fare bella figura in alto” più o meno è quello che gli dicono…
L’operazione è ben fatta, il giudice da segno di avere trovato corretta la procedura: Celletti tira un sospiro di sollievo!
Le ulteriori indagini confermano: il bene pubblico è salvaguardato. Anche nei pressi altre brutture sono state realizzate ma il Celletti aveva operato come prescritto e questo gli da la forza di continuare anche se, all’incerto e pauroso collega, manca il fiato…
Non è più chiaro chi indaga su questa pratica, vi “girano intorno” molti astri, mancano gli atti, il Celletti dopo il sequestro non la “vede” più… Passano ancora pochi giorni e…
Chiamati a rapporto. Il Celletti e il Timoroso sono lì, con intorno tutti i vertici. Inizia il processo che però non è pubblico, non ha avvocato difensore, non ha un giudice togato, non ha sopratutto… un vero e legittimo capo di accusa.
Caro Celletti lei doveva aspettare! doveva rapportarsi prima di andare, doveva pensare che se qualche stellato non ha fatto non doveva fare, lei è un saccente, il protocollo…, l’ufficio tecnico… ed il Celletti direte voi?! ha dei flashback, rivede il processo per la sanzione al Sindaco dove ha, suo malgrado dovuto ritrattare, ricorda la frase della moglie al figlio (che nel film originale fu tagliata dalla censura)”È meglio che ti ci abitui da piccolo alle ingiustizie, perché da grande non ti ci abitui più!”, gli si para davanti la tela con l’immagine del santo protettore dei vigili: San Sebastiano martorizzato… dai suoi commilitoni!!!
Celletti, nulla è cambiato in questi 45 anni ed ora lo sai… cosciente di questo taci…
Non più di 3 giorni dopo ed ecco la sentenza, emessa poco dopo che l’eroico collega aveva ricevuto i 30 denari:
Vista la necessità in viabilità,
Sentiti tutti gli organismi che si dovevano sentire,
Provvisoriamente il vigile Celletti se ne sta a dirigere il traffico…
Non si legge ma c’è scritto: poco importa che il Celletti ha un inquadramento contrattuale particolare e per strada sarebbe di poca o nulla utilità sicuramente invece è di monito, perchè nessuno può uscire fuori da questa quadriglia che, comandata da stolti dirige contro i Veri Cittadini.
Celletti è per strada, non sa se anche questa volta farà passare il Sindaco a tutta velocità per aggraziarselo, benchè poi ci pensi il giusto Onnipotente a fare la giusta giustizia, ma sa con certezza che… continuerà ad essere il vigile Celletti anche tra altri 45 anni!
NB: la storia è di pura fantasia, ogni riferimento a fatti realmente accaduti e personaggi esistiti è puramente casuale…

ma… se vuoi sapere come è andata a finire leggi la terza parte cliccando qui ( a breve on line)

A seguire potrai leggere delle agenzie stampa (ADNKRONOS – OMNIROMA) che trattano questo caso

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