Ruffy, il primo gatto vigile di Lucca
C’era il gatto con gli stivali, oggi c’è il gatto vigile. Ed è lucchese. La storia del gatto Ruffy adottato dalla polizia municipale di Lucca fa il giro del web. E il micio che ha scelto di vivere ormai in pianta stabile al comando della polizia municipale di Lucca è ormai famoso ed è stato ribattezzato il “primo vigile gatto d’Italia”, dal blog Amici di Chicco che ha rilanciato la storia di Ruffy, pubblicando le foto del micio a suo agio tra gli agenti della polizia municipale.
E’ stato facile per tutti innamorarsi di Ruffy che in piazzale San Donato non ha trovato soltanto una casa ma tanto affetto. Ruffy si presta molto volentieri alle fotografia e per lui è stato creato anche un profilo su Facebook, ‘Ruffy Il vigile’. Il passo per diventare una celebrità a quattro zampe è stato veramente breve. Sul profilo, che conta oltre mille amicizie, si possono vedere tutte le sue fantastiche avventure: dalla quotidianità della vita in ufficio alle serenate malriuscite dedicate alla gattina di cui è innamorato da tempo. Un vero e proprio fenomeno ‘strapparisate’ che però ha alle spalle una storia spiacevole: prima di arruolarsi, infatti, Ruffy viveva con un’anziana signora residente a pochi passi dalla caserma. Quando la padrona si è gravemente ammalata e non ha più potuto occuparsi del suo adorato gatto, che oggi ha più di dieci anni, il piccolo agente a quattro zampe è diventato la mascotte del comando. Quando la padrona è venuta a mancare, poi, si è definitivamente ‘arruolato’ al Comando di Lucca, dove i ‘colleghi’ vigili accudiscono e danno da mangiare anche a tutti i gatti randagi del vicinato. Ruffy, da allora, si occupa di accogliere le persone durante il ricevimento al pubblico, partecipa attivamente e con attenzione a tutte le riunioni del corpo, vigila e sorveglia tutti gli uffici del comando, testando ogni poltrona. In qualità di gatto vigile, inoltre, svolge l’incarico di scrupoloso vigilante del parco auto e dell’ingresso retrostante da cui, ovviamente, non ha accesso nessuno senza il suo consenso.
Fonte: luccaindiretta.it