Agente di Polizia Municipale eleva verbale in un comune associato
Sono stato sanzionato durante un controllo notturno dalla polizia municipale di un comune diverso da quello dove mi è stata contestata l’infrazione per una scadenza dei termini di revisione della mia motocicletta. Siccome sto ipotizzando di presentare ricorso al giudice di pace, prima di effettuarla , ho inviato una raccomandata alla Polizia municipale sanzionatrice chiedendo di avere le informazioni sulla Convenzione esistente tra i vari comuni della zona ed in modo circostanziato sulla operatività dell’agente che ha redatto il verbale e precisamente se era rivestito della qualifica di agente di Polizia Giudiziaria anche fuori del territorio di sua competenza .
Chiedo se la mia richiesta è pertinente e la conferma che se si riconosce a un agente di Polizia Municipale di fare sanzioni su territori non di sua competenza deve essere riconosciuto in primis dal Ministero dell’interno o prefetto, anche la Convenzione dovrebbe essere autorizzata dagli stessi Organi.
Un altro dubbio mi sorge dal fatto che se un agente di polizia municipale ha queste autorizzazioni semplicemente per una convenzione nata tra vari comuni sarebbe difficile riconoscere la differenza con la polizia di stato,carabinieri e guardia di finanza.
Gradirei avere un vostro parere e ringraziando anticipatamente porgo cordiali saluti.
Cipriano
RISPOSTA
La Legge-quadro sull’ordinamento della polizia municipale 7 marzo 1986, n. 65 (dalla quale sono nate anche le eventuali leggi regionali) prevede all’articolo 1 che “I comuni svolgono le funzioni di polizia locale. A tal fine, può essere appositamente organizzato un servizio di polizia municipale. 2. I comuni possono gestire il servizio di polizia municipale nelle forme associative previste dalla legge dello Stato”, quindi assocuiazioni, unioni o convenzioni. Una volta deliberate dai rispettivi consigli comunali gli operatori di un comune diventano competenti ad espletare tutti i servizi su tutti i territori comunali compresi nelle convenzioni, associazioni od unioni. Infatti l’articolo 3 fa riferimento ai compiti “nel territorio di competenza” e non nel territorio comunale. L’articolo 5 precisa i compiti e a tal fine si riporta per esteso:
ART. 5. Funzioni di polizia giudiziaria, di polizia stradale, di pubblica sicurezza.
1. Il personale che svolge servizio di polizia municipale, nell’ambito territoriale dell’ente di appartenenza e nei limiti delle proprie attribuzioni, esercita anche:
a) funzioni di polizia giudiziaria, rivestendo a tal fine la qualità di agente di polizia giudiziaria, riferita agli operatori, o di ufficiale di polizia giudiziaria, riferita ai responsabili del servizio o del Corpo e agli addetti al coordinamento e al controllo, ai sensi dell’articolo 221, terzo comma, del codice di procedura penale;
b) servizio di polizia stradale, ai sensi dell’articolo 137 del testo unico delle norme sulla circolazione stradale approvato con decreto del Presidente della Repubblica 15 giugno 1959, numero 393 ;
c) funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza ai sensi dell’articolo 3 della presente legge.
Venendo al quesito, l’attività di polizia stradale (non di Polizia Giudiziaria) è di fatto una delle funzioni di un agente di Polizia Municipale quando viene assunto (senza interventi di Prefetti ecc.) e si svolge su tutto il territorio di competenza (del suo comune o del territorio dei comuni associati o convenzionati o uniti) così, come, ad esempio le Forze di Polizia dello Stato hanno, dal momento della loro assunzione, competenza su tutto il territorio nazionale.
La Sua richiesta sarà e dovrà essere evasa inviandoLe gli atti (magari anche dietro pagamento delle spese vive) o comunicandoLe gli estremi degli atti. Si ritiene che un agente non sia andato di sua spontanea volontà a lavorare fuori del prorpio territorio di competenza né che chi di competenza ce lo avrà inviato senza avere, come si dice ” le spalle coperte” dagli atti, per cui il Suo ricorso é sicuramente inutile.
Buscia Rosaria settembre 2009
