Semaforo verde, passa percorrendo la corsia con luce rossa

Buongiorno

oggi ho ricevuto una multa per violazione art 41/11 rif. art. 146 c. 3 C.d.S., in pratica ammetto di aver superato un incrocio semaforico sulla corsia sbagliata, che segnava di svoltare a sinistra, mentre io sono andata dritto, il semaforo della mia direzione era verde mentre la luce della corsia di sinistra era rossa.

Considerato che sono 131 euro di multa se pago entro 5 gg e 6 punti di decurtazione sulla patente, che è la cosa che più mi duole, vorrei contestarla in quanto ritengo che non sia giusto la violazione segnalata nella multa, mentre ammetto di aver violato l’art 146 comma 1 e 2 e non il comma 3, ma senza averlo fatto a posta, sinceramente non lo sapevo che era vietato.

Pensa che se faccio ricorso in questo senso, mi auto distruggo???

Grazie per una risposta.

Risposta

Premesso che ogni ricorso determina una situazione autonoma, con diverse variabili, a seconda dell’interpretazione che verrà data dal giudice delegato a decidere, per cui non è possibile dare una soluzione che sia certa ed univoca, in relazione alla questione posta nel quesito si precisa quanto segue, per poter fornire alcune utili indicazioni, al fine di decidere, liberamente e consapevolmente, se accollarsi il rischio di un ricorso ovvero desistere e pagare la sanzione.

A parere di chi scrive, in linea strettamente teorica e formale, nel caso di specie, sono state violate due disposizioni del codice della strada.

La prima, relativa alla violazione della segnaletica orizzontale, in quanto il veicolo ha circolato nella corsia ove la segnaletica orizzontale imponeva l’obbligo di svoltare a sinistra, ed invece si è proseguiti diritto (artt. 40 e 146, cc. 1 e 2); la seconda, relativa al passaggio con luce rossa, in quanto il semaforo della corsia percorsa dal veicolo emetteva comunque luce rossa per chi percorre quella corsia, mentre il veicolo ha proseguito ugualmente la sua marcia.

Ora, è tata applicata una sola delle due sanzioni, seppur quella più grave, ma a parere di chi scrive, un ricorso fondato sull’erronea applicazione della norma (sostenendo, cioè, che si è violato solo il comma 2, dell’articolo 146, e non il comma 3), potrebbe definirsi con un rigetto, e con l’applicazione della sanzione raddoppiata, oltre al pagamento delle spese di giudizio.

Per cui, resta nella libera scelta del trasgressore decidere se tentare il ricorso, sostenendo l’applicazione erronea della norma, cercando di conquistare il convincimento del giudice relativamente a tale tesi, con il rischio che invece il giudice decida come indicato sopra, e quindi condannando ad una sanzione ben più grave di quella già comminata.

dott. Marco Massavelli
Commissario Polizia Locale Rivoli (TO)

giugno 2018

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