Infrazione comunicata da un’altro agente ma il cellulare era a viva voce

Sono stato fermato da una pattuglia di vigili che mi hanno contestato l’uso del cellulare. Al momento del fermo, e l’ho fatto mettere a verbale, l’agente ha potuto notare che il telefono era in viva voce sul sedile di fianco. LA segnalazione sembra sia stata fatta da un collega che, da solo, rispetto alla pattuglia, ha comunicato “l’infrazione” ai colleghi della pattuglia che erano posizionati pochi metri dopo. Pensate possano esserci margini per un ricorso: in fin dei conti è la mia parola contro quella dell’agente segnalatore.
MS Imperia

RISPOSTA

Non è “solo” la sua parola contro quella dell’agente segnalatore, ma la sua parola contro l’attestazione di un pubblico ufficiale, riferita ad altri pubblici ufficiali, le cui affermazioni cristallizzate in un verbale fanno fede sino a querela di falso. Quindi, a meno che lei voglia ipotizzare il falso ideologico a carico dell’agente accertatore e/o degli agenti verbalizzanti, non ritengo che il solo disconoscimento della verità proposta dai verbalizzanti e dall’accertatore sia sufficiente a superare la fede privilegiata dell’atto pubblico, anche secondo un granitico indirizzo della Corte di Cassazione in materia.

Giuseppe Carmagnini
ottobre 2009

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