Croce e Martelletti contemporaneamente per indicare tutti i giorni, è una Combinazione lecita? Chiedo ulteriori specificazioni alla domanda 123. Ho Preso una multa di domenica in un'altra città su un parchimetro con entrambi I simboli (croce+martello): abituato a vedere solo il simbolo martello come Avviene in tutti i parcheggi della mia città, sono incappato in questa Svista. Tuttavia ritengo intuile e fuorviante l'uso di due simboli quando Non scrivendo niente se non gli orari di parcheggio permesso, vale Automaticamente "tutti i i giorni". Non sono riuscito a trovare sul cds (art 39) e relativi regolamenti attuativi (art 83, 120, 125) una norma che Indichi se i due simboli da usarsi nei pannelli integrativi siano mutamente Esclusivi (da come ne parlate della domanda 123 voi sembra di si). D'altra Parte, ricordo che uno dei principi base dell'uso dei simboli è l'essere Chiari e immediati (art 83/2 reg. Att.), quindi metterne due piuttosto che Nessuno a mio parere è inutile e (nel mio caso) dannoso. In una versione Vecchia del cds (http://www.docushare.it/mediasoft/stradale/pages/2504.htm) Ho letto che il simbolo della croce non è integrabile con il parcheggio a Pagamento, ma forse adesso le cose sono cambiate. Grazie

 

Concordo con lei che l'uso ridondandante dei simboli previsti dal codice della strada può essere deleterio, ma sinceramente, nel caso che La riguarda mi pare di poter escludere che la sovrabbondanza di informazione possa essere origine di confusione, data la vicinanza dei due simboli.
 
Le riporta cosa ne pensa il Ministero dell'uso di segnaletica non necessaria.
5.3.3 Impiego di segnali in situazioni che non ne richiedono l'utilizzo

L'impiego superfluo dei segnali è una pratica molto diffusa, riscontrabile su qualsiasi tipo di strada, dalle autostrade alle strade locali.
La corretta tecnica di installazione dei segnali stradali richiede soprattutto che sia posto in opera il segnale, ancorché integrato da pannelli, esclusivamente del tipo richiesto dalla situazione che si intende disciplinare o segnalare.

In particolare, quando una norma di comportamento prescrive un divieto o un obbligo per l'utente della strada, il segnale verticale avente lo stesso significato è superfluo, anzi, in molti casi, produce un effetto diseducativo sull'utenza. Infatti, quando il segnale manca, in una situazione analoga a quella in cui e stato erroneamente posto in opera, può nascere nell'utente il dubbio sulla necessità di dover rispettare o meno l'obbligo o il divieto.
Un esempio di questo caso è il segnale di divieto di fermata o di sosta, talvolta con pannello aggiuntivo, posto spesso all'inizio delle gallerie dove per norma generale (art. 158 cod. str.) è vietata sia la fermata che la sosta, o sulle corsie di emergenza dove per norma generale (art. 176 cod. str.) è vietata la sosta. È evidente che la mancanza di questo segnale, nelle stesse condizioni di posa e magari sullo stesso itinerario, pub indurre l'utente a comportarsi in modo diverso.

Va anche censurato un altro caso di spreco e di uso improprio di segnali molto diffuso. Si tratta dei segnali di "limite" massimo di velocità 50 Km/h (fig. II 50 reg.) e di divieto di segnalazioni acustiche (fig.II 51 reg.) in abbinamento ai segnali di "inizio centro abitato" (fig.II 273 reg.). Poiché nel segnale di "inizio centro abitato" sono, invero, già insite le due prescrizioni richiamate, ne deriva che i due cartelli risultano inutili. La ripetizione del "limite massimo di velocità 50 Km/h" su strade interne ai centri abitati non ha, per le ragioni esposte in precedenza, alcun senso.

Si rammenta inoltre che sono vietate aggiunte di qualsiasi natura al segnale di inizio centro abitato, quali quelle di comune denuclearizzato, gemellaggi con altre loca1ità, appartenenza a comunità particolari, ed altre indicazioni quali città del vino o simi1ari, ecc. Analogamente non ha senso impiegare segnali stradali per indicare ovvie situazioni, come ad esempio l'impiego del segnale "percorso pedonale" (fig. II 88 reg.) su un marciapiede rialzato che con ogni evidenza è destinato ai pedoni, ovvero il segnale "attraversamento pedonale" (fig. II 303 reg.), in corrispondenza di intersezioni o di attraversamento regolato da impianto semaforico.
Cartelli superflui sono anche i pannelli integrativi che ribadiscono lo stesso concetto o i limiti del segnale principale. Alcuni esempi significativi sono i seguenti:

a) utilizzo dei pannelli "0-24" e/o pannello "rimozione coatta" posti al di sotto del segnale di divieto di fermata. Sia l'uno che l'altro sono inutili, da soli o insieme, in quanto il segnale di divieto di fermata ha validità permanente e di per sè comporta la rimozione (art. 120, comma 1, lettera b, del reg.)
b) segnali di pericolo con pannelli integrativi che ribadiscono il significato del simbolo del segnale stesso, ad esempio:

    a. pannello integrativo con la dicitura "raffiche di vento" o "vento forte" in abbinamento con il segnale di fig. II.33
    b. pannello integrativo con la dicitura "strada dissestata" o "strada deformata" in abbinamento con il segnale di fig. II.1
    c. pannello integrativo con la dicitura "caduta massi" in abbinamento ai segnali di figg. II .30/a e 30/b
    d. pannello integrativo con la dicitura "strada sdrucciolevole" in abbinamento al segnale di fig. II.22

c) pannello distanziometrico "150 metri" abbinato ai segnali di pericolo in ambito extraurbano che devono essere normalmente posti a tale distanza
d) pannello indicante "inizio" (fig. II.5/al e 5/bl) in abbinamento con segnali prescrittivi che hanno validità già, di per se stessi, dal punto in cui sono installati; e pannello integrativo di "fine" (figg. II 5/a3 e 5/b3) posto in abbinamento con il segnale di fine prescrizione (figg. II 70, 71, 72, 73); ovvero segnale di "fine prescrizione" in corrispondenza di una intersezione.

 

Giuseppe Carmagnini