Vorrei raccontare l'esperienza di oggi che definirei "paradossale". Sono un obiettore di coscienza che svolge il suo servizio presso l'urp del mio comune. Sono in licenza, ma oggi ho portato alcuni volantini in ufficio e mi sono trattenuto alcuni minuti con la mia "collega" per gli auguri natalizi. Avevo parcheggiato fuori dall'ufficio dove c'è il divieto di parcheggio. Quando esco, una signora dall'altro lato della strada mi dice che riceverò una multa da 33,60 euro. Io sul momento non capisco e dico che lavoro all'urp e che mi ero fermato per una commissione. La signora insiste e io salgo in macchina e non vedo nulla sul parabrezza. Torno a casa, telefono alla mia collega dell'urp e le racconto l'accaduto. Lei mi dice che la signora in questione è il comandante dei vigili del mio comune (40.000 abitanti) e che non avendo lei il blocchetto delle multe, aveva telefonato in centrale e aveva dettato la targa, e mi era stata fatta la multa. Io vedo molta irregolarità in tutto questo, per non parlare poi del fatto che qui in comune si sono stupiti tutti. Vorrei sapere se esiste un qualche vizio di forma per annullare questa multa. Grazie mille.


 

Sicuramente l’irregolarità certa, per sua stessa ammissione, è la sosta in divieto della sua auto. Il comandate o comunque il personale di Polizia Stradale, sia esso in borghese o meno, oppure in servizio o meno, devono procedere con la rilevazione dell’infrazione. Hanno altresì l’obbligo della contestazione immediata oltre che di qualificarsi, mostrando il tesserino, nel caso siano in abiti civili. Quando le giungerà il verbale leggerà le motivazioni che non hanno reso possibile la contestazione immediata dell’infrazione quindi potrà regolarsi di contro. In futuro lasci comunque l’auto in sosta regolare così da non dover cercare dei “vizi” a sanzioni più che giuste.

Buscia Rosaria