Salve, ho ricevuto un verbale della polizia municipale nel quale mi si contesta di aver contravvenuto agli art. 143 e 156 del codice della strada. Il tutto sarebbe avvenuto in un giorno lavorativo alle ore 8:20 del mattino in una strada cittadina (composta da una carreggiata che ha due corsie per senso di marcia) che è particolarmente trafficata (solitamente si procede incolonnati). Ora sinceramente risalendo il fatto contestatomi a circa 4 mesi fa non sono in grado di ricordare neanche se in tale giorno ho effettivamente percorso tale strada o se ero da tutt'altra parte. Ovviamente il verbale contiene anche la motivazione per l'omessa contestazione della presunta infrazione. Quello che mi lascia perplesso è proprio questa parte. La motivazione adotta dal verbalizzante è la seguente: "contestazione omessa per assenza del trasgressore e del proprietario" il mio quesito è il seguente, siccome la normativa in merito stabilisce che la contravvenzione deve essere contestata immediatamente, e che laddove ciò non fosse possibile deve essere riportata la motivazione della mancata contestazione nel verbale di contravvenzione, vorrei sapere se la motivazione addotta dal verbalizzante in questo caso sia legittima, visto che se guidavo l'auto commettendo non una ma due infrazioni non potevo essere assente come dichiara lui? Se tale motivazione non fosse legittima potrebbe essere considerata come non esistente? E potrei quindi usarla per ricorrere al prefetto chiedendo che la multa venga annullata? Potrei fare un esposto all'autorità competente contro il vigile verbalizzante per falso ideologico?

Mi scusi ma la non sono riuscita ad evitare di sorridere.. a meno che l’auto non fosse telecomandata o guidata dall’uomo invisibile, la mancata contestazione non può essere motivata con l’assenza del trasgressore. L’errore commesso dall’agente accertatore nel barrare una piccola casellina le è giovato un ricorso ma attenzione, un’altra volta non potrebbe essere così fortunato!

R.Buscia

 

 

 

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