Residenza estera sulla carta di circolazione -

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Carta circolazione
Trasporto in sovranumero di bambino sotto i 10 anni di età

Sono un cittadino italiano che risiede temporaneamente all'estero per lavoro. Sono regolarmente iscritto all'AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero) ed il mio indirizzo estero risulta regolarmente dal mio certificato di residenza. Uso il mio veicolo con targa italiana per circolare sia in Italia che all'estero, e mi mantengo nei limiti della prescrizione di legge riguardante il tempo massimo trascorso all'estero, oltre il quale il veicolo deve essere immatricolato nel paese estero ove si risiede, rientrando saltuariamente in Italia per la revisione ed altri impegni di lavoro, con cadenza inferiore ai 6 mesi. Ho fatto richiesta al PRA di poter cambiare il mio precedente indirizzo italiano (ormai non più valido) ancora riportato sulla carta di circolazione, sostituendolo con il mio indirizzo estero. Sono a conoscenza che ad alcuni altri colleghi italiani ciò è stato consentito, ed ho preso visione personalmente delle loro carte di circolazione italiane originali, che effettivamente riportano un indirizzo estero. Tuttavia a me il PRA mi ha negato la possibilità di riportare sulla carta di circolazione il mio indirizzo estero, e mi è stato richiesto di indicare un indirizzo italiano, che purtroppo non ho più. Non ho parenti o conoscenti in Italia ai quali poter affidare la responsabilità di riferirmi di una eventuale avvenuta notifica. Infine, il servizio di posta raccomandata con ricevuta di ritorno esiste anche nel paese ove vivo, ed è molto più rapido ed efficiente di quello italiano. Come risultato, sto circolando con una carta di circolazione che riporta un indirizzo non più valido e difforme da quello di residenza, e non so come cambiarlo.


Risposta

Non possiamo darle certezze in merito, poichè si tratta di una pratica amministrativa di competenza di amministrazioni diverse (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e PRA), non pare che l'escamotage del rientro periodico possa aggirare il problema della nazionalizzazione, dato che comunque il centro dei suoi affari pare essere la sua residenza estera e il veicolo rimane al suo servizio. Comunque, quanto all'iscrizione della nuova residenza e salvo quanto detto, dovrebbe presentare il certificato di residenza AIRE e fare formale richiesta di cambio di residenza presso un ufficio della Motorizzazione civile, dato che il cittadino iscritto all'AIRE può avere il veicolo italiano intestato secondo le procedure dell'articolo 134, commi 1 (ma con targa EE) o comma 2 (ma eleggendo domicilio presso una società di consulenza automobilistica) e quindi mi pare logico ritenere che possa annotare il cambio di residenza.


Giuseppe Carmagnini
Febbraio 2010

 
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