Il semaforo rosso o l’autovelox

Buongiorno Signori, ho visitato il vostro sito, ricco e intelligente, e mi permetto di chiedervi un consiglio sul tema autovelox, multe, sospensione patente. Mi presento prima di tutto: sono un giornalista professionista. Il chiarimento ve lo chiedo per ora a titolo di privato cittadino, non escludendo peraltro l’interesse ad un prossimo approfondimento professionale, in qualità di direttore di un quotidiano on line in Piemonte. La questione: nei giorni scorsi il Comune di Tortona ha attivato un autovelox in un tratto di strada (ex statale) che dal paese in cui abito (fuori Comune, ma al confine) porta in città…da bravi pendolari, credo che sia io che mio fratello ci siamo già presi la nostra bella foto, anche se non ho comunicazioni al riguardo, e posso sempe sperare che ci siano alcuni primi giorni di rodaggio senza multa (da uno dei due lati della carreggiata, ad esempio, manca ancora la segnaletica “velocità controllata elettronicamente”, che mi pare potrebbe essere elemento di contestazione). Ora, al di là della mancanza di buon senso e del bisogno di fare “cassa” degli amministratori locali (Vi assicuro che un autovelox con limite ai 50 in quel punto è un’oscenità intellettuale, un furto bello e buono), mi sono documentato su come reagire in caso di multa, e staremo a vedere. Quel che però vorrei chiederVi è: esiste addirittura il rischio, assurdo, di sospensione temporanea della patente? Ho letto in merito di sentenze controverse della cassazione….. Insomma: in caso di comunicazione nei prossimi giorni di multa e eventuale sospensione, cosa mi consigliate di fare? Pagare e subire, o rivolgermi a qualcuno, e a chi? Vi ripeto: mi piacerebbe riprendere il tema anche professionalmente, ma ad oggi Vi chiedo un consiglio privato. Confido di leggerVi o sentirVi presto, intanto grazie e buon lavoro,

RISPOSTA

Le rispondo volentieri anche per fare un po’ di chiarezza su un argomento che sta scatenando un’ondata di proteste tra gli automobilisti della zona cui lei si riferisce. La Provincia di Alessandria ( e non il Comune di Tortona, ndr ) ha deciso, per contrastare il triste fenomeno della sinistrosità, di adottare una serie di iniziative volte a ridurre la velocità a seguito dei lavori della ” Consulta provinciale della Sicurezza Stradale “. La Provincia di Alessandria ha così optato, sulla base di dati raccolti ed elaborati, di installare ben sedici rilevatori automatici di velocità nei tratti di strade provinciali ( anche le statali sono state declassificate e sono ora affidate alla gestione di quella amministrazione ) del territorio. Una di quelle macchinette ( peraltro di ultimissima generazione ) è stata collocata a Torregarofoli ed è probabilmente quella a cui Ella si riferisce. La tranquillizzo, è’ ancora in fase sperimentale, mancano infatti i prescritti segnali stradali del controllo automatizzato previsto dalla legge, ma a breve entrerà in funzione. In caso si superi di 40 Km/h il limite stabilito dall’Ente proprietario della Strada la patente viene sospesa per un tempo minimo di un mese. Non posso e non voglio entrare nel merito di sue legittime considerazioni sul ricorso ai verbali accertati con quelle macchinette, mentre convengo con lei ( e quasi tutti noi operatori di polizia siamo d’accordo sul punto ) che occorre invece rivedere i limiti di velocità, ritenuti talvolta esasperanti, spesso non rispondenti alle reali situazioni di pericolo. Siamo infatti l’unico Stato Europeo che limita – per esempio -a 40 all’ora la velocità nelle rampe autostradali contro i 90 Km/h degli altri Stati. Sulla questione taratura invece devo completamente rigettare le sue osservazioni, non occorre tarare alcunchè perchè le case produttrici degli strumenti di misurazione della velocità hanno un campione omologato che – per costruzione – impedisce qualsiasi malfunzionamento e blocca l’apparecchiatura permanentemente sino al ripristino delle condizioni. Le misure utilizzate sono due: lo spazio ( che è sempre quello determinato dai due fasci di luce che attraversano la strada perpendicolarmente al passaggio di un veicolo ) ed il tempo che è registrato da un cronometro elettronico. Ogni anno lo strumento viene revisionato e le oscillazioni di errore del tempo variano ( dati dell’Università di Torino, incaricato dello studio dal Giudice di Pace di Roma ) soprattutto a causa del calore ( d’estate la temperatura all’interno della scatola esposta al sole tocca i 200° ) di circa un microsecondo, comportando una variazione trascurabile della velocità rilevata, nell’ordine di meno di un metro all’ora, assolutamente compensata dalla deduzione di 5 Km/h voluta dal Legislatore. Infatti sia il Ministero delle Attività Produttive che il Ministero dell’Interno hanno diramato distinte circolari nelle quali dispongono che non dovranno essere sottoposti a verifiche di tarature detti strumenti perchè non necessario. E infatti i ricorsi sino ad oggi hanno prodotto ( a parte qualche eccezione dovuta alla incredibile fantasia di taluni Giudici di Pace, oggetto di puntuale ricorso per cassazione ) sempre il loro rigetto. Ricordo per completezza che la velocità può sempre essere determinata anche in modo empirico ( un cronometro in mano ad un operatore in uno spazio predeterminato, magari col metodo del tallonamento ) ed ha valore legale perchè sostenuta da dichiarazione di un pubblico ufficiale. Io sarei più contento di una misurazione elettronica, è più garantista.

Ezio Bassani

Il semaforo rosso o l’autovelox

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