SDI: 60.000 possibilità sprecate!

sdi1Lo spunto me lo hanno dato un paio di articoli che ho letto nel web e che trascrivo in seguito per le parti essenziali.

In questo momento particolare e difficile mi viene spontaneo porre una domanda: perchè lo Stato non vuole avvalersi di 60000 mila persone che indossano l’uniforme della Polizia ancorpiù Locale per aggiungere controlli e quindi informazioni alla Banca Interforze? perchè non vuol cercare di acciuffare qualche latitante o semplicemente qualcuno evaso dai domiciliari grazie all’accesso alla Baca dati SDI?

L’assessore alla sicurezza del Comune di Milano ha preceduto la mia riflessione richiedendo nuovamente l’estensione dell’accesso alla banca dati SDI anche alle Polizie Locali di Italia che al momento possono solo inserire i fatti di rilevanza penale ed accedere per quei reati inerenti alla circolazione dei veicoli.

In realtà mi viene da pensare alle esigenze di sicurezza e nel contempo di immediatezza che gli appartenenti alla Polizia Locale delle quali possono necessitare dopo aver fermato, per un controllo sulla circolazione stradale.

Chissà quante volte è capitato ai Vigili di fermare una persona ricercata o che sarebbe stat utile fermare e non lo hanno saputo: tutte queste volte mancate sono occasioni perse dallo Stato italiano!

Parlano di sicurezza e poi chiedono a 60000 poliziotti locali di farla percepire ai cittadini accendendo il lampeggiante dell’auto nelle ore notturne: a me questa cosa da cittadino mi mette in realtà insicurezza, la paura mi pervade in modo incontrollato! Come posso stare tranquilla se questo Stato, solo per non dare la possibilità di accesso alla Banca dati a chi in mezzo alla strada ci vive istituzionalmente non fa sapere a Poliziotti, Carabinieri, Intelligene o chi più ne ha più ne metta, maggiori notizie sugli spostamenti di persone e loro enturage?

Le banche dati sono utili proprio perchè contengono e scambiano dati e tanti più sono corposi questi flussi tanto più è efficace la gestione della sicurezza da parte di chi a ciò è preposto.

E allora che la Polizia Locale italiana si svegli e chieda a viva voce di poter accedere in SDI e altrettanto facciano i cittadini intelligenti, che per fortuna sono la stragrande maggioranza: anche la Polizia Locale può dare il suo apporto in questo momento difficile, diamogli l’opportunità di farlo in modo efficiente.

La Polizia municipale in Italia, una importante risorsa male utilizzata

Stesso mal-trattamento subito da Poliziotti e Carabinieri. – La prima domanda che vi pongo è: quanti sono gli appartenenti alla Polizia Locale (altrimenti detta Polizia Municipale, alias Vigili Urbani) in Italia? La risposta è che ancora, nel nostro paese, non esiste una anagrafe ufficiale che censisca quanti ne siano i componenti. Manca ancora una banca dati centralizzata delle dotazioni di organico e dei mezzi delle Polizie municipali degli oltre 8.000 comuni Italiani. Siamo già in un paese che possiede un numero esagerato di Polizie, spesso con compiti simili se non esattamente uguali, con una coordinazione che stenta a diventare efficace e un dispendio enorme di risorse in termini economici, ma anche di mezzi e uomini e risultati, data appunto lo scarso coordinamento. Ben 10 le Forze di Polizia in Italia! (omissis)

uesta risorsa immensa di uomini e mezzi, che garantisce ogni giorno le nostre strade, la nostra sicurezza avrebbe però bisogno di essere valorizzata, e non sentirsi abbandonata e lasciata indietro come ruota di scorta di un carro malandato. Stesso mal-trattamento subito da Poliziotti e Carabinieri. Anche i poliziotti locali, che rischiano la vita per strada, e tantissimi ne sono morti sul lavoro (per ultima in Francia la vigilessa uccisa dagli islamici), sono agenti di Pubblica Sicurezza. Anche loro hanno i contratti bloccati e le indennità accessorie bloccate da anni. Anche loro hanno ragioni di protestare contro un sistema che li sfrutta e non li valorizza e poco li tutela. I fannulloni tra i Vigili Urbani sono la stessa percentuale di quelli che, mediamente, sopravvivono in Italia tra tutte le categorie lavorative, siano essi politici, medici, attori, cantanti o carpentieri.

E se riformassimo tutto il sistema delle Polizie locali? Potremmo per esempio cominciare a dotarli di centrali operative regionali o provinciali uniche; dare loro una formazione iniziale più rigida e di qualità e un aggiornamento professionale continuo; potremmo bandire gare nazionali o regionali per l’acquisto di mezzi e divise (risparmieremmo soldi); potremmo dotarli di una divisa unica in tutta Italia che li faccia identificare subito; potremmo creare dei database unici per la gestione degli incidenti stradali e i controlli amministrativi, con la possibilità di operare anche con le banche dati di Polizia e Carabinieri. E non ultimo, potremmo anche dare loro le giuste gratificazioni economiche anche in base ai rischi che corrono.

tratto da GrNet.it Igor Gelarda, Dirigente nazionale del Sindacato di Polizia Consap 10 gen 2015

e ancora:

Vigili, niente dati sui terroristi I controlli in strada fanno flop

I 9.300 agenti di polizia locale lombardi non hanno accesso alle liste del Viminale L’assessore Bordonali: «Autorizzazione pronta da 3 anni, Alfano la firmi subito»

Gli agenti di polizia locale fermano centinaia di auto al giorno per strada. Ma al momento non sono assolutamente in grado di capire se a bordo c’è un criminale o un potenziale terrorista. Risultato: le energie vengono disperse e il piano contro il rischio di attentati non è completo. Ad oggi infatti i 9.300 agenti non possono accedere allo Sdi, ossia il sistema di indagine, né al database del Viminale. E non possono incrociare i dati che rilevano dai documenti degli automobilisti con quelli della black list dei soggetti pericolosi. Quelli che magari sono vicini alle cellule di jhadisti. Il paradosso? Il documento per autorizzare i vigili ad accedere al sistema informatico è pronto. Da ben tre anni. Manca solo la firma del ministro dell’Interno Angelino Alfano. Dai vertici lombardi arriva l’ennesimo appello, che suona più che altro come una secchiata d’acqua fredda per dire: «Alfano, svegliati».«Servono più controlli e più presidi – è la richiesta dell’assessore lombardo alla Sicurezza Simona Bordonali -. La Lombardia dal 2013 chiede al Governo di riconoscere alla polizia locale l’acceso allo Sdi. Abbiamo presentato al ministro un protocollo. È giunto il momento di chiudere il percorso. Il documento ha già fatto tutto l’iter previsto e manca solo la sigla di Alfano. È ora di mettere in campo tutte le forze disponibili per prevenire qualsiasi problema». Prima che i capoluoghi lombardi diventino bersaglio di attentati e prima che le cellule islamiche più pericolose si organizzano. Le forze vanno infatti coordinate al meglio per creare una rete di controlli sempre più fitta e capillare sul territorio. A ricalcare l’attenzione sulla strigliata ad Alfano è il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che su Twitter rilancia l’appello della Bordonali sperando che la situazione si sblocchi al più presto. (omissis)

da ilgiornale.it Maria Sorbi 24/03/2016

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