Polizia Locale Roma Capitale: perseguitati i vigili che denunciano le irregolarità interne

stivaliRiceviamo dal Movimento Polizie Locali la nota da questi appena inviata al Commissario Straordinario di Roma Capitale e ne restiamo sconcertati: due appartenenti alla Polizia Locale di Roma Capitale erano stati inquisiti con procedimento disciplinare perchè, a seguito di un’operazione di servizio durante la quale riportavano lesioni personali non gravissime, arrestavano i responsabili, redigevano gli atti conseguenziali e quindi si recavano, come di rito, all’udienza di convalida.

Secondo il Comando di Roma erano rei di aver peggiorato le loro condizioni fisiche perchè avevano portato a naturale compimento inderogabili atti di Polizia Giudiziaria.

Dopo quattro mesi il provvedimento disciplinare viene chiuso OVVIAMENTE con un nulla di fatto ma intanto questi poliziotti e le loro famiglie hanno vissuto sulle spine, hanno pagato avvocati per difendersi dal niente.

Questo procedimento disciplinare segue in realtà una denucia che uno degli agenti aveva fatto alla Procura di Roma in quanto aveva rilevato delle gravi anomalie relative ad un appalto di fornitura per vestiario dei motociclisti della Polizia Locale, poiché questi capi recavano il marchio conforme a China Export, invece di quello della Comunità Europea. Come se ancora non bastasse, questa denuncia è costata a questi due agenti, che si possono realmente definire anti corruzione, un provvedimento disciplinare in seguito sospeso in attesa degli esiti della denuncia in Procura che gli sarebbe atata fatta (sigh!). Occorre però precisare che non è possibile aprire procedimenti disciplinari a chi denuncia fatti di questo genere (ed infatti è stato sospeso con la scusa del procedimento penale a loro carico, procedimento al momento inesistente).

La storia sembra, nella sua semplicità, complicata in realtà la storia si ripete…

Il vigile Celletti ci ricorda Alberto Sordi ma l’Albertone nazionale portava sullo schermo l’Italia e anche quella volta era una storia vera (Vigile Meloni): chissà quanti appartenenti alle Polizie Locali italiane hanno visto e/o subito situazioni simili…

Il tempo passa ma la storia si ripete e allora siamo certi che chi legge si chiederà: è sufficiente “deportare” semplicemente i vigili e lasciare i vertici che usano i provvedimenti disciplinari quale arma di ritorsione contro quei vigili che non nascondono le irregolarità o le connivenze presenti?

Peccato che questa domanda non se la pongano tutti: vertici della PL, operatori, cittadini, magistrati… e chi più ne ha più ne metta.

Tanto per ricordare vi invitiamo a leggere un episodio pubblicato dal nostro portale nel 2006.

Dopo 10 anni vi raccontiamo la storia come si è andata ad evolvere. (a breve!)

perseguitati

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