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Il Codice della Strada: a cosa serve

Rispettare il Codice della Strada significa principalmente rispettare il prossimo!

Facciamo qualche esempio: quante volte sarà capitato che i vostri genitori hanno regolarmente parcheggiato l’auto e al momento di andare via si sono visti bloccati da un’auto parcheggiata in seconda fila, che non gli permetteva neanche di salire in macchina e hanno dovuto aspettare che il conducente dell’auto finisse di fare i suoi “comodi” prima di poter venire via? Oppure: quando provate ad attraversare sulle strisce pedonali ma nessuno si ferma? O ancora, quando dovete fare lo slalom fra le macchine parcheggiate sul marciapiede per poi essere costretti a camminare sulla strada?   

E’ assolutamente insopportabile subire queste prepotenze dagli altri vero?
Ma gli altri siamo noi…
Proviamo ad immaginare un mondo senza il Codice della Strada…  

Cosa potrebbe accadere se svegliandoci domattina scoprissimo che all’improvviso tutti, ma proprio tutti, hanno dimenticato le regole del circolare a piedi, in bici, in auto? Moto che scorazzano sui marciapiedi… - ma ci sarebbero i marciapiedi? - Pedoni che attraversano con il semaforo rosso e che camminano in mezzo alla strada… - ma ci sarebbero i semafori? Auto costrette a fare lo slalom per evitare le altre che viaggiano contromano…


LO SAPEVATE CHE...


... anche al tempo dei Romani esistevano già gli attraversamenti  pedonali “zebrati” Nell’impero romano il sistema fognario non era proprio dei migliori per cui spesso le acque piovane allagavano le strade, per non bagnarsi nell’attraversarle escogitarono un sistema tanto ingegnoso quanto pratico. Una serie di blocchi di pietra a forma di parallelepipedo su cui si poteva appoggiare il piede, disposti  parallelamente alla strada e intervallati da spazi vuoti per permettere il passaggio dei carri: era nato, anche se per motivi essenzialmente diversi, il primo passaggio pedonale, i divieti di accesso alle città, i sensi unici e persino le corsie preferenziali e i posteggi per le bighe.
...Fino all’inizio del ‘900, quando a Parigi si tenne il primo convegno europeo nel quale si stabilirono norme comuni per la circolazione stradale, i pochi cartelli stradali non avevano simboli, ma solo scritte. E  in Italia, fino al 1949, anno in cui tutti i Paesi europei adottarono gli stessi segnali stradali, nei semafori il segnale rosso era posto in basso.
...Dal gennaio 1993, in Italia è in vigore il nuovo Codice della Strada che è stato modificato sostanzialmente dal giugno 2003 per raggiungere uno scopo importantissimo: diminuire la mortalità stradale!


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Abbiamo visto che il gioco ha bisogno di regole, ma perché bisogna rispettarle? E’ ovvio, direte voi, perché altrimenti “ammonizioni” o peggio “espulsioni” a volontà!
E così è anche per quanto riguarda la circolazione stradale: perché non si deve lasciare l’auto parcheggiata sul marciapiede proprio davanti al negozio dove si deve andare?
La risposta è semplice: perché oltre al disprezzo dei pedoni c’è la cosiddetta “multa”, cioè la sanzione.  

Alla luce di quello che abbiamo visto possiamo ancora dire che le sanzioni pecuniarie e le sanzioni accessorie sono provvedimenti iniqui? Sicuramente no! Sono strumenti necessari per la difesa sociale.

Rispettiamo e facciamo rispettare le regole del Codice della Strada!



 
 
 
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