Ho ritrovato nella mia autovettura un accertamento di violazione rilevato da un operatore della trambus, per divieto di sosta nello spazio riservato alla fermata del bus, per un ammontare di ? 71,00 ed una decurtazione di due punti patente. Tuttavia, l'ausiliario ha omesso di rilevare un "piccolo" particolare, ovvero l'esistenza di una segnaletica divergente dove era posteggiata la mia vettura. Infatti, un cartello (segnaletica verticale) segnale la possibilità di parcheggio (a spina) e, invece, la segnaletica orizzontale ha le strisce gialle relative alla fermata del bus. Dalle mie reminescenze derivanti dalla scuola guida mi risulta che, in eventuale divergenze tra le prescrizioni dei segnali verticali e quelli orizzontali, risultano prevalenti quelli verticali (art. 38 comma 2 c.d.s.). Ho provveduto a fotografare immediatamente la vettura cosi come si trovava con la targa ben leggibile ed il cartello che indica la possibilità di posteggiare (a spina). Vorrei sapere se risulta necessario attendere la notifica del verbale e procedere al successivo ricorso al prefetto o al giudice di pace, ovvero, stante la palese erroneità dell'accertamento e previa esibizione della prova fotografica all'autorità competente risulta possibile evitare un aggravio di costi e perdite di tempo sia da parte del comune di Roma che da parte mia. Cordialità

 

Ha perfettamente ragione. La contestazione, al Prefetto o al Giudice di Pace può essere fatta solo nei confronti del verbale non essendo, il preavviso, un atto amministrativo previsto dalla legge. Volendo si potrebbe contattare l'organo che a Roma si interessa di questi problemi ( Soc. STA, Polizia Municipale?...) ma dubito che otterrà qualcosa, anzi ( per esperienza diretta ) Le diranno "attenda il verbale e faccia ricorso" così va a farsi benedire la buona amministrazione.

Franco Simoncini