In data 14/10/2006 mi recavo con mia madre,invalida 100% con gravi problemi di mobilità,presso il salone nautico di Genova. Lasciavo la signora in compagnia di mio padre presso il salone e dato che non c'erano posteggi riservati a persone invalide in zona mi reco in un area distante 600 metri dal salone riservata a persone invalide dove parcheggiare l'auto al fine di arrecare un servizio alla persona titolare del contrassegno. Qui venivo fermato da un agente della polizia municipale di Genova e mi venivano contestate la violazione dell'articolo 188 comma 1/4 c.d.s. per utilizzo improprio del contrassegno e di conseguenza la violazione del'articolo 158 2/5g c.d.s. per aver parcheggiato in zona riservata a persone invalide. Nessuna spiegazione all'agente è stata presa in considerazione,anzi pretendeva che l'invalido venisse al parcheggio per accertare la presenza. Ti conseguenza oltre la sanzione mi veniva ritirati il contrassegno. Ora è mia intenzione fare ricorso al giudice di pace. Cosa ne pensate? Come devo procedere con il ricorso? Grazie

In verità non è possibile dare una risposta univoca, nè tantomeno ipotizzare l'esito del ricorso. Personalmente ritengo che il servizio alla persona invalida nel suo caso sia stato reso al momento in cui l'ha lasciata sul luogo dove doveva essere accompagnata, insieme a suo padre che così la accudiva per quanto necessario. Lei, non essendo invalido, avrebbe dovuto utilizzare gli spazi di sosta ordinaria. Questa interpretazione che a me pare rigorosa e nel rispetto dei principi sottesi alle particolari agevolazioni concesse a tutti i titolari dell'apposita autorizzazione, a volte è disattesa e si preferisce una linea più "morbida" ma che finisce con il sacrificare, ad esempio, i soggetti titolari della stessa autorizzazione che sono abilitati alla guida o che non possono essere lasciati senza assistenza nel posto dove sono accompagnati. Ovviamente, questo è il mio personalissimo parere.

Giuseppe Carmagnini